Beauty In Black: recensione della disastrosa serie Netflix
Nell’universo infinito delle serie su Netflix, capita a volte di imbattersi in una produzione che ci lascia perplessi. Questo è esattamente quello che mi è successo mentre guardavo La bellezza in nero, la nuova creazione di Tyler Perry. Non sapevo se ridere o piangere per questo. Per quanto riguarda le mie aspettative per questa serie, l’esperienza è stata un po’ come ricevere una scatola di cioccolatini… ma ogni pezzo sapeva di cartone.
Ambizioni troppo alte per contenuti troppo scadenti
La trama è incentrata su Kimmie E Mallory. Questi personaggi sono intrappolati in una vita quotidiana tra glamour e disastri personali. Un concetto che poteva, lo ammetto, essere affascinante. Purtroppo, i dialoghi si rivelano presto deludenti: vuoti, disseminati di volgarità inutili e lontani dalla profondità psicologica sperata. Insomma, un unisono di blabla senza vera sostanza.
Mr Perry, che ho scoperto nei ruoli diattore molto più ispirato, sembra volermi proporre qui un’antologia dei peggiori cliché del genere. Ma, mi dico, forse qui troverebbe piacere un pubblico in cerca di leggerezza? Dopotutto, non tutti cercano la profondità in ogni serie che guardano su Netflix.
Un trattamento di argomenti sensibili in superficie
Il modo in cui La bellezza in nero affronta questioni delicate come violenza sessuale o il razzismo l’ufficiale di polizia mi ha profondamente deluso. Questi temi vengono troppo spesso ridotti a scorciatoie narrative anziché essere esplorati con la profondità e il rispetto necessari. Ho sentito che questa era un’occasione persa per Perry di affascinare davvero il suo pubblico onorando queste importanti discussioni sociali.
Tuttavia, capisco che la narrativa non debba necessariamente diventare una difesa sociale e che possa esserci interesse nel voler semplicemente intrattenere. Forse la prospettiva sarebbe stata diversa se ci fossimo concentrati maggiormente sull’umanità dei personaggi? Chissà, forse Tyler Perry ci sta preparando per un’evoluzione più sfumata nelle stagioni a venire.
Budget consistente, risultato modesto
Non c’è dubbio che il budget per questa serie ci fosse, come testimoniano gli aspetti tecnici e la qualità delle immagini. Tuttavia, con questo tipo di finanziamento, salvami dalle parrucche degne di una brutta giornata di Halloween. Sia chiaro: non metto in dubbio il talento degli artisti coinvolti. Sarei solo curioso di vedere come il signor Perry potrebbe allocare meglio queste risorse in futuro, magari rafforzando la scrittura e gli archi narrativi.
Vorrei infine aggiungere che nessun successo si costruisce senza critiche. Tyler Perry ha dimostrato di avere talento, forse quest’opera servirà da trampolino di lancio per un maggiore successo futuro? QUI un link per scoprire altre serie.
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